La scelta di leggere i nomi delle bambine e dei bambini uccisi
nel conflitto israelo-palestinese, come simbolo di tutte le vittime
innocenti delle guerre oggi combattute nel mondo, ci impegna
a ricordare che si tratta della vita di quelle bambine e di quei
bambini, a ciascuno dei quali va riferita un’esistenza irripetibile,
tragicamente perduta. Pronunciare i loro nomi è difenderli
dall’oblio, mostrare l’oscenità dello sterminio, lanciare un grido
contro l’insostenibile disumanità della guerra.
Di fronte alle tragedie correnti, al massacro nel conflitto israelo-
palestinese e alle vittime di tutte le guerre che insanguinano
la terra, è necessario riaffermare il “primordiale diritto umano
al segno o all’orma; il diritto ad un passaggio sulla terra che
non sia nulla, un sospiro nemmeno udito o presto dimenticato.”
(G. Zagrebelsky)
Immagine della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa
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